NIPT significa “non invasive prenatal test”, ovvero “test prenatale non invasivo”; si tratta di un esame sviluppatosi negli USA da pochi anni e che da circa un anno è possibile effettuare anche in Italia.
L’esame nasce da recenti osservazioni scientifiche che hanno rilevato, fin dalle prime settimane di gravidanza, la presenza di DNA fetale – proveniente dalle cellule placentari – in grado di consentire un’analisi del patrimonio genetico del feto da un semplice campione di sangue materno.
Grazie all’avvento delle più moderne tecniche d’indagine sul DNA, anche di piccoli frammenti, ha permesso lo sviluppo di test accurati e a prezzi accessibili per le principali patologie cromosomiche, come la trisomia 21 (sindrome di Down), la trisomia 18 (sindrome di Edwards) e la trisomia 13 (sindrome di Patau).
I test disponibili in Italia consentono di fare l’esame già dalla 10° settimana di gravidanza, effettuando un prelievo di sangue materno in un centro analisi o con un infermiere a domicilio.